Studiare per memorizzare o per apprendere?

La trappola dello studente

Uno degli errori principali commessi dagli studenti, riguarda la falsa credenza che lo scopo dello studio sia la “memorizzazione” dei contenuti.

Lo studente che cade in questa trappola, trasforma spesso lo studio in una “lotta” con la propria memoria.

Una delle tipiche conseguenze è che lo studente sottolinea forsennatamente il testo, quasi riga per riga, ripassando poi spesso le proprie sottolineature e sovrapponendole con altre più marcate.

Altri studenti riempiono il libro di mille colori, usano evidenziatori di ogni tipo.

Il risultato di questo modo di operare è duplice: da un lato questo eccesso di sottolineature rende praticamente illeggibile il testo, dall’altro la sottolineatura perde completamente di senso e diventa perfettamente inutile.

Semplicemente sottolineare tutto equivale a non sottolineare nulla.

A tal proposito: Alessandro Bartoletti nel suo libro “Lo studente strategico” scrive:

“…il libro scolastico è pieno di sottolineature, doppie, triple, parola per parola, evidenziazioni e effetto caleidoscopico… un trattamento che rende [il testo] paradossalmente identico ad un libro intonso…“ (p.46).

Studiare per apprendere

Ciò che gli studenti dimenticano, o che spesso non viene loro insegnato, è che lo scopo dello studio non è la memorizzazione ma l’apprendimento.

Come ho già approfondito in un precedente articolo, l’apprendimento è un processo che si basa sulla cosiddetta “profondità della codifica” (vedi figura).

 

Un apprendimento efficace passa innanzitutto dalla comprensione dei contenuti, dall’identificazione di concetti chiave, dalla successiva individuazione di gerarchie, collegamenti, legami logici, dalla rielaborazione personale attraverso schemi.

Questo processo porta a padroneggiare ed a fare propri i concetti studiati.

La memorizzazione è quindi una conseguenza del processo di apprendimento e non viceversa.

Nel momento in cui leggiamo un concetto, lo comprendiamo, ne individuiamo gli aspetti essenziali, identifichiamo i collegamenti logici interni tra le sue parti ed esterni con altri concetti collegati, come conseguenza lo ricorderemo. Questo non perché ci siamo sforzati di memorizzarlo, ma perché lo abbiamo appreso.

Certamente, vi sono poi alcune materie e campi che richiedono la memorizzazione specifica di alcuni elementi. Ma questa è solo la parte finale del processo di apprendimento non il suo scopo.

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