Come aiutare un bambino con dislessia e DSA?
In questo precedente articolo ho parlato di cosa sono i disturbi specifici di apprendimento (DSA) e le loro caratteristiche. Vediamo ora quali sono i passi più importanti da effettuare ci si domanda come aiutare un figlio/a con dislessia, disortografia, disgrafia o disalculia:
1. EFFETTUARE VALUTAZIONE E DIAGNOSI
La prima cosa da fare è essere certi che si tratti di un disturbo specifico di apprendimento. In molti casi i bambini che iniziano la scuola primaria possono incontrare difficoltà nell’apprendere le basi della lettura, scrittura e del calcolo. Nella maggior parte dei casi però queste difficoltà non sono legate alla presenza di un DSA, ma ad altri fattori come ad esempio i tempi di apprendimento del bambino, esperienze scolastiche ed educative precedenti, situazione familiare ecc… (Ricordo infatti che l’incidenza dei DSA è circa il 3-4% della popolazione).
Come abbiamo detto però nel precedente articolo, le difficoltà che incontrano i bambini ed in generale le persone con DSA hanno una base neurobiologica. È quindi essenziale saper distinguere ad esempio la dislessia da una difficoltà di apprendimento nella lettura di diversa origine.
Per questo è fondamentale innanzitutto contattare un centro o un professionista per una valutazione ed eventualmente una diagnosi di DSA (per la zona di Verona vedi qui) Questo passaggio è molto importante in quanto la presenza di una diagnosi di disturbo specifico di apprendimento consente alla scuola di attivare una serie di strumenti e percorsi specifici per gli studenti.
2. ATTIVARE UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) A SCUOLA.
La legge 170/2010 e i relativi decreti attuativi e linee guida definiscono le caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento ma soprattutto definiscono le risorse, gli strumenti ed i percorsi di supporto a cui può attingere uno studente con una diagnosi di dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia.
Innanzitutto gli studenti con dislessia e DSA hanno diritto alla strutturazione di un percorso didattico individualizzato e personalizzato che si attua attraverso la preparazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Inoltre, gli studenti con DSA hanno diritto di usufruire di strumenti compensativi (come ad esempio l’utilizzo di software per la sintesi vocale, programmi di video scrittura, calcolatrice, ma anche tabelle, formulari, mappe mentali) e strumenti dispensativi (come ad esempio avere maggior tempo a disposizione in una verifica scritta, la sostituzione di una verifica scritta con una orale ove possibile, o l’essere dispensati dal leggere in classe ad alta voce). Tutte queste risorse possono aiutare notevolmente gli studenti con DSA a vivere con maggiore serenità l’esperienza scolastica e fornire un aiuto importante per la buona prosecuzione degli studi.
3. PARTECIPARE AD UN PERCORSO DI TRATTAMENTO E RIABILITAZIONE PER DSA
La ricerca scientifica ha mosso in questi ultimi anni dei passi importanti nella definizione di strumenti e percorsi di riabilitazione la cui efficacia è stata scientificamente dimostrata. Va sottolineato che l’aspettativa della famiglia non deve essere quella di una “scomparsa” del disturbo. A causa della loro origine neurobiologica, la dislessia ed in generale tutti gli altri disturbi di apprendimento non possono sparire per effetto del percorso di effettuato.
Un buon percorso di riabilitazione può però attenuare l’effetto dei DSA e migliorare notevolmente le abilità dei bambini e ragazzi nell’affrontare compiti di lettura, scrittura e calcolo rispetto alla normale evoluzione del disturbo. Ad esempio. riguardo la dislessia, esistono ricerche che dimostrano che un ciclo di trattamento di 3-4 mesi può portare un bambino dislessico ad un miglioramento nella velocità e correttezza in lettura pari a quello che avrebbe raggiunto in un anno intero secondo l’evoluzione naturale del disturbo.
Per informazioni su percorsi di potenziamento/riabilitazione DSA in zona Verona leggi qui
0 commenti su “Come aiutare un bambino con dislessia e DSA? ”